IL FACILITY MANAGEMENT IN PILLOLE

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Articolo scritto da Elisabetta Bracci - 09.01.2020

Tre cisterne industriali in mezzo a un prato e in una giornata di cielo sereno.
Molti vorrebbero che il proprio lavoro fosse conosciuto e riconosciuto come importante. Generalizzazione? Non tanto…
Devo ammettere che il mio mestiere non è esattamente conosciutissimo. O meglio, tutte le aziende pubbliche e private ne hanno necessità ed annoverano al loro interno un team che se ne occupa. Spesso però c’è una certa confusione in merito agli esatti confini del Facility.

Quindi… come definire in un’unica frase un settore lavorativo che spazia dalle manutenzioni di impianti ed edifici, alla ristorazione, alle pulizie, all’organizzazione eventi, fino a sfociare nella gestione di spazi di lavoro e servizi alle persone? Ci ha pensato IFMA (International Facility Management Association) associazione no-profit fondata nel 1980 negli Stati Uniti allo scopo di promuovere e sviluppare il Facility Management:
Il Facility Management è la disciplina aziendale che coordina lo spazio fisico di lavoro con le risorse umane e l’attività dell’azienda.
 [IFMA]

Per meglio comprendere questa definizione, vediamo le tre macro-aree di intervento di cui si compone il Facility, tutte a sostegno delle necessità di efficienza e flessibilità dell’azienda:

I SERVIZI ALL’EDIFICIO
  • Oggetto: mantenimento dell’immobile e di tutti i suoi impianti e strutture.
  • Obiettivo: continuità di funzionamento nel rispetto delle normative in materia di igiene degli ambienti di lavoro, sicurezza e uso razionale dell’energia.
I SERVIZI ALLO SPAZIO
  • Oggetto: spazio di lavoro.
  • Obiettivo: facilitare creazione del valore, comunicazione, socializzazione e circolazione della conoscenza.
I SERVIZI ALLE PERSONE
  • Oggetto: ristorazione, gestione documentale, reception, igiene ambientale, sicurezza, ecc.
  • Obiettivo: incrementare la produttività, il benessere e la fidelizzazione di chi lavora per l’azienda.
Nella maggior parte delle aziende il Facility è una funzione di Staff, ovvero appartiene al no-core aziendale. Non producendo quindi un reddito tangibile per l’azienda, il Facility è asservito alla massimizzazione dei guadagni della produzione, all’assicurazione degli standard di qualità, della business continuity ed al mantenimento dei beni aziendali (impianti ed edifici). E, cosa molto importante, è orientato alla soddisfazione del cliente interno.

Nelle aziende in cui il Facility rappresenta invece il core business, l’approccio cambia drasticamente. L’attenzione viene orientata verso il cliente esterno e le risorse a supporto dell’acquisizione di talenti e di know how strategico lievitano vertiginosamente. La qualità del modello di gestione del Facility in questo caso è la chiave del business.

Sia che si rivolga ad un cliente interno, che ad un cliente esterno, il Facility è comunque una disciplina che prevede un approccio integrato su svariati fronti, quali la gestione economica e finanziaria, l’architettura, l’ingegneria, le scienze comportamentali e la psicologia ambientale. Tanta roba ragazzi, tutta da gestire in maniera integrata.

Il Facility Manager deve quindi essere una figura dotata di solide skill trasversali, pensiero laterale e forte orientamento al cliente. O che comunque deve provarci.

Vi assicuro che un Facility Manager non ha modo di annoiarsi…

Elisabetta Bracci

Foto di Elisabetta Bracci, Founder di JUMP Facility.
Lettrice seriale appassionata di filosofia del digitale e nuove tecnologie. Mi piace rendere smart i servizi e gli edifici, creando contaminazioni tra mondo fisico e digitale. Lavoro su idee innovative in giro per l'Italia e le condivido a convegni ed eventi, perché progettare e raccontare un futuro human-centered con gli attori della trasformazione digitale è il primo passo per crearlo.
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