FICO EATALY WORLD: L’ECCELLENZA ITALIANA DELL’AGROALIMENTARE E DELLA BIODIVERSITÀ

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Articolo scritto da Elisabetta Bracci - 15.11.2017

La mission di FICO recita: Vogliamo raccontare al mondo l’eccellenza enogastronomica e la bellezza dell’agroalimentare italiano.
Visitare FICO (Fabbrica Italiana Contadina) Eataly World semi-vuoto in pre apertura è stata una splendida esperienza, perché mi ha permesso di osservarne molto bene, ad ambiente semi-vuoto, le finiture ed i sevizi, nonché di assaggiare i cibi con calma e senza ressa.
Penso che sarà un’esperienza più unica che rara, dato che le previsioni lo vedono come uno dei centri di attrazione di maggior sviluppo ed affluenza dei prossimi anni (affluenza stimata annua minima 6 Milioni di visitatori).
E come dare torto a questa visione, visto che stiamo parlando del PARCO ENOGASTRONOMICO DEL MADE IN ITALY PIU’ GRANDE AL MONDO.

DIAMO I NUMERI: QUANTO È GRANDE E COMPLESSO FICO EATALY WORLD?

  • 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta con 200 animali e 2.000 cultivar.
  • 40 fabbriche del settore agro-food che producono dal formaggio all’insaccato, dal cioccolato al panettone.
  • 40 punti di ristoro che offrono cucina regionale e street food.
  • 48 punti vendita.
  • un centro congressi modulabile da 50 a 1.000 persone.
  • 6 aule didattiche.
  • 6 giostre educative (ovvero padiglioni didattici su animali, terra e mare).
  • Area sport comprensiva di minigolf e campo da beach volley.
  • Area bimbi.
  • 30 eventi e 50 corsi al giorno.
  • Circa 700 dipendenti diretti e 4.000 persone che lavorano nell’indotto.
  • 150 aziende coinvolte nella sua realizzazione.

COME NASCE FICO

L’area in cui  sorge FICO è quella del CAAB (Centro Agro Alimentare di Bologna), ubicata in periferia e pensata negli anni Settanta come polo logistico.
Secondo le fonti trovate online e le interviste ai vari attori di questo progetto, nel 2012 iniziano i primi fermenti intorno ad idee di poli o cittadelle del cibo e l’Amministrazione Comunale, socio di maggioranza di CAAB con più dell’80% di quote, decide di aprire un tavolo di dialogo con Oscar Farinetti, l’ideatore di Eataly. Farinetti in quel periodo, oltre a progettare e poi gestire i suoi punti vendita di New York e  Roma, si stava preparando per Expo 2015.

L’area è stata ceduta gratuitamente a fronte di un investimento pubblico-privato da quasi 140 miliardi di euro e ha comportato l’adeguamento degli strumenti urbanistici di livello metropolitano e comunale. A questo link, per i più curiosi, la prima delibera del Consiglio Comunale in merito all’accordo per favorire lo sviluppo di FICO e la riqualificazione urbana dell’area.

Comune e Camera di commercio di Bologna, Regione Emilia Romagna, imprenditori pubblici e privati decidono di finanziare questo progetto, per molti troppo visionario, ma che oggi ha dato alla luce un parco tematico di altissimo livello, un’eccellenza italiana con uno sguardo a tutto tondo sulla biodiversità e sul made in Italy.

IMPATTO ALL’ARRIVO, FACILITY E CUSTOMER CARE

Appena arrivati in zona, si nota subito che la viabilità è semplificata dalla moltitudine di cartelli e dalla dimensione delle insegne. La cartellonistica chiara e ampiamente presente rende facile l’orientamento anche nel parcheggio, dove due parcheggiatori mi indicano le aree a loro avviso maggiormente libere e così troviamo rapidamente parcheggio.

Due passi nel parcheggio e mi imbatto in un ragazzo distinto, curato, gentilissimo: è l’addetto alle navette private. Gli chiedo una indicazione sui taxi o auto blu per privati e lui mi risponde che non è il suo compito, ma che sarà felice comunque di aiutarmi appena smaltita la fila per le navette. Prima prova “customer care” superata.

Arrivo all’entrata e la porta girevole si ferma, con me dentro. Due tecnici arrivano immediatamente e la sbloccano pente due addetti aprono le porte di emergeza laterali per permettere alle persone di passare, nonostante il disservizio. Anche la prova problem solving è superata.

All’entrata sono accolta da una parete di mele: colorate, fresche, simbolo della nostra agricoltura. Guardo in basso e camminando lungo il corridoio centrale noto come il pavimento industriale presenti già graffi e sporco. E’ impensabile volerlo perfetto, non è nella natura di una pavimentazione per ambienti ad alta affluenza. Mi chiedo comunque come si manterrà nel tempo e quanto sarà difficile il suo mantenimento allo stato attuale. Le pulizie sono state appaltate ad una grossa cooperativa, che fornisce circa 60 addetti per il cleaning.

Mi guardo attorno e vedo un paesaggio che mi ricorda in parte Expo 2015 ed in parte una strada cittadina costellata di negozi, ognuno con la sua identità culinaria ben rappresentata dalla identità di brand e di design. Il parco è monotematico, ma racchiude in esso una tale pluralità di colori, profumi e biodiversità  non solo naturale, ma anche di offerta, da essere scarsamente ripetitivo. Le aree food sono inoltre alternate alle giostre, l’unica attrazione a pagamento (2€), dove si possono ammirare splendidi filmati targati Centro Sperimentale di Cinematografia (Maurizio Nichetti), e con porte che danno sulle aree esterne di campi e stalle. Entrando nelle giostre si può vivere un’esperienza di immersione nel mondo della natura e degli animali, comprensiva di stimoli visivi, uditivi e tecnologici. Non mancano poi gli angoli dedicati ai più piccoli, per portarli a conoscere giocando.

Alzo gli occhi e vedo impiantistica  ben camuffata dal design. Anche dove l’impiantistica è maggiormente vistosa, non risulta stonata, poiché l’utente è così attirato e distratto dalla variopinta offerta di merce e cibo, da esserne indifferente. Viste le altezze e l’affluenza, mi chiedo come abbiano immaginato il piano di manutenzione straordinaria in presenza di pubblico (es. infiltrazione acqua o rottura impiantistica).

I SERVIZI PER I SERVIZI 

I servizi offerti a FICO  sono veramente molti: ristorazione e vendita di articoli alimentari in primis, seguiti da formazione, divulgazione, servizi per convention, servizi per lo sport ed il tempo libero (come il minigolf o il campo da beach volley), teatro, cinema, aree ricreative per bambini…
I due servizi che mi sono piaciuti concettualmente di più sono il servizio di biciclette e quello di posta.
  • La pianta del parco tematico ha una forma ad “L” ed è attraversata da una pista ciclabile che permette a centinaia di bici a tre ruote, brandizzate da Bianchi, di attraversarla in maniera sostenibile. Questo servizio rimarca uno dei valori fondanti di FICO: la sostenibilità. In quest’area infatti sorge il più grande impianto fotovoltaico d’Europa, composto da 180 mila pannelli solari.
  • Avere un ufficio postale dentro a FICO è un facilitatore e moltiplicatore di vendite, e ci fa capire quanto questo parco tematico sia orientato al cliente ed al DNA internazionale dei suoi ospiti.

Elisabetta Bracci

Foto di Elisabetta Bracci, Founder di JUMP Facility.
Lettrice seriale appassionata di filosofia del digitale e nuove tecnologie. Mi piace rendere smart i servizi e gli edifici, creando contaminazioni tra mondo fisico e digitale. Lavoro su idee innovative in giro per l'Italia e le condivido a convegni ed eventi, perché progettare e raccontare un futuro human-centered con gli attori della trasformazione digitale è il primo passo per crearlo.
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