PROGETTI AGILI PER CONTESTI COMPLESSI

Blog

Articolo scritto da Elisabetta Bracci - 11.01.2020

Atleta in costume che salta dentro un cerchio durante uno spettacolo.
Lightweight methodologies
Persone ed interazione più che processi e tools.
Software che funziona più che documentazione esaustiva.
Collaborazione con il cliente più che negoziazione contrattuale.
Rispondere al cambiamento più che seguire un piano prestabilito.
Così recita il Manifesto for Agile Software Development che alcuni fondatori di questa metodologia scrissero nell’ormai lontano 2001 come dichiarazione di guerra agli sprechi ed inno alla produttività.

I metodi agili (lightweight methodologies) nascono nel settore IT a metà degli anni Novanta, in contrapposizione ai cosiddetti metodi Heavyweight, e permettono rapida consegna del software e flessibilità, pur mantenendo la qualità desiderata. Questo approccio nasce quindi per aiutare i project manager e le organizzazioni aziendali nella gestione di progetti in cui i requirements e le condizioni al contorno possono essere soggette a forte variabilità nel corso del progetto.

Gartner Group nel 2015 sosteneva che oltre l’80% delle aziende stia sperimentando tools di Agile PM, il che indica che l’interesse per l’Agile sia altissimo, mentre la cultura in termini di metodologia non è ancora ben radicata.

Secondo la dodicesima Annual State of Agile Report le ragioni per usare Agile sono :
  • la possibilità di accelerare l’output delivery
  • gestire le priorità in un contesto di cambiamento
  • aumentare la produttività
  • aumentare la qualità
Sempre secondo il rapporto annuale, i maggiori benefici della metodologia sono:
  • overview sul progetto
  • allineamento del lavoro alle necessità di business
  • produttività del team
  • time to market
Vediamo di seguito le principali differenze tra il metodo agile e quello tradizionale secondo Sanjiv Augustine (imprenditore e autore di Managing Agile Projects)



Come si evince anche dalla tabella, le basi fondanti del metodo Agile ci permettono di risparmiare tempo, evitare rilavorazioni e centrare le aspettative del cliente. Eccole di seguito:
  • Approccio cliente-centrico: progetto, prodotto e valori del gruppo di lavoro permettono di rilasciare output di qualità in modo più rapido ed economico
  • Gruppi di lavoro piccoli e integrati: i ruoli sono diversificati all’interno di gruppi auto-organizzati e auto-disciplinati
  • Piccoli cicli (SPRINT): non si punta subito all’output finale, bensì si rilasciano in maniera incrementale degli output intermedi nel corso della vita del progetto
  • Piccoli miglioramenti continui: i gruppi di lavoro riflettono, imparano e si adattano al cambiamento: ciò che si impara durante il lavoro influenza il piano di lavoro
La parte sicuramente più interessante è quella legata al rilascio di output intermedi incrementali che non contengono tutte le caratteristiche dell’output finale, ma ci permettono di avere più interazioni parziali con il cliente avvicinandoci sempre di più alle esigenze del cliente. Il rilascio progressivo delle iterazioni consente inoltre la rivisitazione in corso d’opera delle priorità di progetto senza causare rilavorazioni, perdite di tempo, ritardi e soprattutto misunderstanding con il cliente.

Un’altra caratteristica degna di nota è il dialogo continuo che avviene sia all’interno del team di lavoro, che verso il cliente. Spesso nei progetti di tipo tradizionale, una volta raccolte le assumptions, si riparla con il cliente a progetto già avanzato, quando qualsiasi cambiamento diviene oneroso e rischia di causare ritardi. L’approccio Agile si basa invece una comunicazione costruttiva e continua con il cliente.

La prima volta che ho sentito parlare di approccio Agile, mi sono subito interessata alle metodologie di auto-organizzazione e auto-disciplina del gruppo di lavoro. senza la cultura del miglioramento continuo è impossibile pensare di impostare in questo modo la dinamica di gruppo. Il secondo fattore di successo è la dimensione del team, che va in media dalle 3 alle 9 persone:  questo per facilitare la comunicazione e la rapidità delle riunioni giornaliere.

Le nostre realtà lavorative prevedono cambiamenti continui, dovuti alle richieste di flessibilità provenienti dal mercato. Se il cambiamento è all’ordine del giorno, anche la gestione dei progetti deve farsi flessibile senza mancare di efficacia. E soprattutto ci ricorda continuamente che lavoriamo per il cliente e che il suo punto di vista e il suo giudizio sono la vera chiave per la riuscita del progetto.

Nei prossimi articoli approfondiremo le tematiche sopra riportate a partire dal concetti di SPRINT e SCRUM.

Elisabetta Bracci

Foto di Elisabetta Bracci, Founder di JUMP Facility.
Lettrice seriale appassionata di filosofia del digitale e nuove tecnologie. Mi piace rendere smart i servizi e gli edifici, creando contaminazioni tra mondo fisico e digitale. Lavoro su idee innovative in giro per l'Italia e le condivido a convegni ed eventi, perché progettare e raccontare un futuro human-centered con gli attori della trasformazione digitale è il primo passo per crearlo.
Iscriviti alla newsletter per rimanere aggiornato su eventi, contenuti e trend di mercato.