DIGITAL BUILDING: IL PUNTO DI VISTA DEL SYSTEM INTEGRATOR

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Articolo scritto da Elisabetta Bracci - 27.11.2018

Foto di Gabriella Attanasio, Direttore Tecnico di Vem Sistemi.
Intervista a Gabriella Attanasio, Direttore Tecnico @ Vem Sistemi.
Le parole chiave di Gabriella sono #IoT #sistemi informatici #tecnologia.

Gabriella Attanasio, Ingegnere Elettronico, dopo un’esperienza in Università di Bologna per il prosieguo dei temi sviluppati con la tesi di laurea e in Haworth Group, entra nel team di Vem Sistemi, di cui è Direttore Tecnico dal 2009.
Gabriella è una persona forte e creativa, capace di visione e quindi di portare innovazione. E proprio da questo partiamo.

Che ruolo riveste l’IoT nella vostra strategia di business? ovvero come vi aiuta a realizzare spazi lavorativi sempre più su misura delle esigenze delle persone e dell’azienda?
L’IoT è sicuramente un tema strategico per ogni processo di digitalizzazione, in particolare per gli edifici è possibile raccogliere una enorme quantità di informazioni che, opportunamente analizzate e trattate con algoritmi di analytics o intelligenza artificiale, possono restituire grande valore nella gestione dell’edificio stesso e nella definizione di nuovi servizi, con standard qualitativi e livelli di confort in linea con le aspettative di utenti sempre più esigenti e sempre più abituati a fruire di ambienti digitali e innovativi.

Mi puoi fare un esempio pratico in cui l’IoT ha fatto la differenza in un vostro progetto?
Senza citare casi specifici, direi che ormai ogni progetto di Digital Building è impregnato di tecnologie legate al mondo dell’IoT. In particolare, sempre più importante per i facility manager è il tema relativo all’utilizzo degli spazi (sale riunioni ma non solo).
Gli impianti a servizio dell’edificio, se ripensati in modo innovativo, possono essere fonte di preziose informazioni, strategiche per ridefinire gli spazi rispondendo alle esigenze degli utilizzatori delle diverse aree e per ottimizzare l’utilizzo degli asset aziendali, il tutto in un’ottica di miglioramento continuo.

Parliamo dei benefici dei sistemi informatici a supporto dell’informatizzazione dei dati: qual è dal tuo punto di vista il ruolo del system integrator?
Come system integrator da sempre cerchiamo di essere vicini ai nostri clienti per poter insieme costruire un percorso di crescita costante e soddisfacente per entrambe le parti. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un processo di digitalizzazione di tutti i processi aziendali, del nostro modo di lavorare e di vivere il luogo di lavoro.
Da questo punto di vista, il nostro ruolo assume sempre maggiore responsabilità poiché le nostre competenze in ambito tecnologico sono essenziali per supportare questi processi evolutivi.
Ad esempio, pensiamo che gli spazi fisici in cui lavoriamo debbano essere riprogettati per poter aiutare la diffusione dello smart working, consentendo a tutti di utilizzare gli spazi nel modo più adeguato rispetto al lavoro che sono chiamati a svolgere.
Non sono ancora molte le aziende che hanno investito in queste tematiche poiché è necessario rivedere anche l’approccio culturale e i processi aziendali; stiamo per ora seguendo molti progetti per nuovi edifici e notiamo un sempre maggiore interesse a queste tematiche e a come lo smart working possa ottimizzare non solo l’uso degli spazi ma il lavoro stesso delle persone, con un conseguente aumento della produttività complessiva.

Mettiamoci nei panni di un cliente, che ha alte aspettative rispetto alle tecnologie oggi in mercato. Come si può gestire l’aspettativa del cliente rispetto ad una tecnologia non sempre pronta a supportarla?
In questi ultimi anni abbiamo investito molto in termini di innovazione, creando anche una direzione ad hoc, per poter intercettare le nuove tendenze, anche in termini di sviluppo software. Il nostro obiettivo è rispondere in modo efficace e tempestivo alle richieste del mercato, individuando le soluzioni più adatte per rispondere alle nuove sfide professionali, nostre e dei nostri clienti, con cui amiamo creare relazioni di partnership.
Il trade off con cui dobbiamo fare i conti non è solo fra costi e benefici, ma anche fra innovazione e affidabilità; a tutti piacerebbe implementare soluzioni innovative, ma pochi sono disposti a sperimentare per i rischi legati all’utilizzo di tecnologie non consolidate, soprattutto per progetti di grande impatto.

A proposito di impatto, parlando di complessi immobiliari già esistenti, come si possono implementare soluzioni che non implichino stravolgimenti e investimenti di forte impatto, ma che facciano la differenza?
Implementare soluzioni innovative su sistemi esistenti è possibile a patto che l’infrastruttura su cui appoggiare le nuove soluzioni sia robusta e affidabile. 
Per questo motivo il primo passo è quello di effettuare una analisi della infrastruttura esistente e capire se è in grado o meno di supportare nuove implementazioni. In seconda battuta, occorre effettuare una gap analysis con indicazioni dei costi da affrontare per poter partire con un percorso efficace di innovazione tecnologica.

Elisabetta Bracci

Foto di Elisabetta Bracci, Founder di JUMP Facility.
Lettrice seriale appassionata di filosofia del digitale e nuove tecnologie. Mi piace rendere smart i servizi e gli edifici, creando contaminazioni tra mondo fisico e digitale. Lavoro su idee innovative in giro per l'Italia e le condivido a convegni ed eventi, perché progettare e raccontare un futuro human-centered con gli attori della trasformazione digitale è il primo passo per crearlo.
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