Digital Geneder Gap: donne e digitale

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Articolo scritto da Elisabetta Bracci - 17.06.2020

fotografia di una donna sulla quale sono sovrapposti schemi di circuiti elettrici
Esistono differenti opportunità digitali per uomini e donne ?
 
Secondo l’ITU, l’agenzia dell’ONU specializzata nelle ICT, le donne connesse sono circa 250 milioni in meno degli uomini: nel 2017 da uno studio effettuato su 91 Paesi al mondo è emerso che la differenza di genere per l'accesso a Internet è stata mediamente del 12%, con picchi del 25% in Africa.
Questo significa forse che esiste un marcato divario digitale di genere (Digital Gender Gap) ossia esistono differenti opportunità digitali per uomini e donne in buona parte del globo? 
Secondo il rapporto “Women Digital Age” della Commissione Europea, il divario digitale si manifesta su tre livelli: nell’educazione, nella carriera e nell’imprenditorialità. 

Cause del Digital Gender Gap 

La principale causa del divario digitale fra uomini e donne nel mondo è legata al fatto che le donne raramente frequentano scuole secondarie di II° grado e pochissime scelgono percorsi di studio informatici, sia alle superiori che all’università. 
In Italia il 24,9% delle donne si laurea in settori legati alla tecnologia, un terzo rispetto agli uomini. 
Le immatricolazioni presso gli atenei italiani di Informatica e Ingegneria Informatica sono all’1,8% femminili al 10% maschili. Negli istituti tecnici la percentuale femminile è del 16,3% mentre le laureate nei corsi STEM sono il 31% per la triennale e 27% per la magistrale in ingegneria, mentre del 21% per la triennale e del 17% per la magistrale in tecnologie dell’informazione e della comunicazione (dati MIUR 2016 e OCSE 2017).  

Attività di sensibilizzazione 

Stanno nascendo molte attività per sensibilizzare le ragazze in età adolescenziale poiché il divario digitale di genere non sarà mai colmato finché non si daranno alle donne più digital opportunities nel lavoro. D’altro canto, sempre più ragazze devono sapere che, se intraprenderanno studi tecnici e tecnologici, ci sarà un posto di lavoro per loro e la possibilità di esprimere se stesse e avere una carriera paritaria ad un uomo. 
Una iniziativa molto interessante è stata Technoragazze, a cui ho partecipato in prima persona, raccontando a ragazze delle scuole superiori cosa significhi trasformazione digitale e quale sia il mestiere di un Innovation Manager. Attività come questa servono per concorrere al contrasto a stereotipi e discriminazioni basate sul genere, sia per le femmine che per i maschi, in ambito scolastico, formativo, orientativo, professionale, personale. 

E-commerce e attività online 

Ci stupiscono invece le Americhe, dove le donne usano il web più degli uomini. Anche nel nostro Paese l’ISTAT rileva da più di 10 anni che le donne di anno in anno vivono sempre più l’esperienza digitale. 
I più maliziosi staranno già pensando agli e-commerce di abbigliamento… è vero che i fruitori di e-commerce sono in maggioranza donne e il 10% di loro ammette che il 70% delle proprie spese in un anno è effettuato attraverso Internet.
Sfatiamo però un mito: una recente indagine di Coop Online mostra che il 76% degli uomini acquista online computer mentre il 64% delle donne acquista libri.
Guardiamo la prospettiva non tanto dal punto di vista dell’acquisto, quanto del business. Per farlo utilizziamo i dati di una recente ricerca Ipsos per eBay. Il 53% delle intervistate afferma che il business online permette di conciliare più facilmente la vita familiare con quella lavorativa, mentre il 25% vede nell’online la possibilità di incorrere in meno pregiudizi e di poter operare con più libertà in settori ancora considerati “maschili”.
Infatti, nonostante la cultura media degli italiani non ghettizzi le donne a ruoli preconfezionati, si riscontra ancora una qualche resistenza nel vedere una donna impiegata in settori “maschili” , come ad esempio la ricambistica auto e moto (30%) e il bricolage / ferramenta (20%). Quando si acquista online, invece, si dà molto più peso ad elementi quali le recensioni (67%) e le modalità di pagamento (46%), rispetto al sesso del venditore (1%).
Come afferma Sara Cendaroni, Head of Trading & Sales di eBay in Italia, “ l’eCommerce è un settore estremamente dinamico, dove le donne possono trovare ottime opportunità e maggiore facilità di ingresso” 

 

 

 

Elisabetta Bracci

Foto di Elisabetta Bracci, Founder di JUMP Facility.
Lettrice seriale appassionata di filosofia del digitale e nuove tecnologie. Mi piace rendere smart i servizi e gli edifici, creando contaminazioni tra mondo fisico e digitale. Lavoro su idee innovative in giro per l'Italia e le condivido a convegni ed eventi, perché progettare e raccontare un futuro human-centered con gli attori della trasformazione digitale è il primo passo per crearlo.
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