Il facility manager 4.0 nella tesi di laurea di Dario Colella
BlogArticolo scritto da Gianluca Betti - 20.04.2020

Elisabetta Bracci partecipa come esperta intervistata da Dario Colella per approfondire gli argomenti del Facility Management nella industry 4.0
Da tutto il team JUMP vanno a ll'Ing Dario Colella i più cari complimenti per essersi laureato in Ingegneria della Sicurezza con una tesi dal titolo "Facility Management e Industria 4.0"
E' sempre un piacere vedere persone giovani e in gamba che si interessano in maniera strutturata di questi argomenti! Per approfondire gli argomenti tramite la voce di esperti del settore, Dario ha intervistato 3 Facility Manager con esperienza internazionale, tra cui la nostra network manager Elisabetta Bracci
Ecco di seguito un piccolo estratto :
In che modo il FM diventa o potrebbe diventare parte integrante del business aziendale e quali sono gli accorgimenti a cui deve attenersi un Facility Manager per il miglior espletamento del suo ruolo, sia esso facente parte di gestione di servizi (pulizie, manutenzione, ecc) o di gestione del patrimonio immobiliare (real estate)? Inoltre l'Industria 4.0 agevola o complica ulteriormente il settore del FM? Qual è secondo voi la Vision del Facility Manager 4.0 in un'era in cui quasi tutto è ormai Digital?
Il nostro lavoro è da sempre saldamente integrato al business, poiché concorre alla sua continuità e sviluppo. Quello che stiamo iniziando a vedere oggi è una apertura delle imprese nell'investire anche nel nostro settore con tecnologie che fino a pochi anni fa erano ad esclusivo appannaggio del core business. Parliamo di sistemi software e hardware che supportano il facility manager nella gestione di persone, energia, impianti e processi in una maniera che era impensabile fino a pochi anni fa. La questione a mio avviso non è però legata tanto agli strumenti, quanto ai processi ed alla cultura aziendale: introdurre tecnologia a supporto di un processo non efficientato significa amplificare gli sprechi a tal punto da rallentare le attività, invece che semplificarle. Quindi ben venga la tecnologia e l’avvicinamento agli standard del business, se e solo se a valle di una ottimizzazione dei processi e di una preparazione culturale sull'importanza della gestione del dato.
E' sempre un piacere vedere persone giovani e in gamba che si interessano in maniera strutturata di questi argomenti! Per approfondire gli argomenti tramite la voce di esperti del settore, Dario ha intervistato 3 Facility Manager con esperienza internazionale, tra cui la nostra network manager Elisabetta Bracci
Ecco di seguito un piccolo estratto :
In che modo il FM diventa o potrebbe diventare parte integrante del business aziendale e quali sono gli accorgimenti a cui deve attenersi un Facility Manager per il miglior espletamento del suo ruolo, sia esso facente parte di gestione di servizi (pulizie, manutenzione, ecc) o di gestione del patrimonio immobiliare (real estate)? Inoltre l'Industria 4.0 agevola o complica ulteriormente il settore del FM? Qual è secondo voi la Vision del Facility Manager 4.0 in un'era in cui quasi tutto è ormai Digital?
Il nostro lavoro è da sempre saldamente integrato al business, poiché concorre alla sua continuità e sviluppo. Quello che stiamo iniziando a vedere oggi è una apertura delle imprese nell'investire anche nel nostro settore con tecnologie che fino a pochi anni fa erano ad esclusivo appannaggio del core business. Parliamo di sistemi software e hardware che supportano il facility manager nella gestione di persone, energia, impianti e processi in una maniera che era impensabile fino a pochi anni fa. La questione a mio avviso non è però legata tanto agli strumenti, quanto ai processi ed alla cultura aziendale: introdurre tecnologia a supporto di un processo non efficientato significa amplificare gli sprechi a tal punto da rallentare le attività, invece che semplificarle. Quindi ben venga la tecnologia e l’avvicinamento agli standard del business, se e solo se a valle di una ottimizzazione dei processi e di una preparazione culturale sull'importanza della gestione del dato.
Ecco quindi che, una volta ottimizzato ciò che facciamo e il modo in cui lo facciamo, allora possiamo approdare a tre punti fondamentali: la digitalizzazione dei processi, l’internet delle cose ed il machine learning. Ad oggi l’evoluzione digitale e tecnologica è strategica a mio parere sia per le aziende che rappresentano la domanda di servizi, sia per quelle che ne rappresentano l’offerta.
Per la prima tipologia, i sistemi di controllo e supervisione permettono azioni che concorrono all'ottimizzazione dei costi, alla gestione delle informazioni, all'aumento dell’approccio cliente-centrico ed al mantenimento degli standard di sicurezza. Basti pensare ai sistemi di energy management (monitoraggio e gestione dei consumi energetici), di asset management (gestione degli asset aziendali), di ticketing (tracciamento puntuale delle richieste del cliente), di BMS (Building Management System, ovvero supervisione impiantistica attiva e passiva).
La seconda tipologia vede invece la più grande sfida nella distonia tra la guerra di prezzo del mercato dell’offerta, che sta erodendo il margine del comparto servizi, e la sempre maggior richiesta di performance da parte dei clienti. Senza un controllo puntuale dei processi viene quindi a mancare la possibilità di migliorarli, con chiaro fiorire di sprechi che intaccano la marginalità già esigua e quindi vanno ad influire negativamente anche sulla qualità del servizio erogato.
Alla luce di ciò, le priorità per il nostro settore a mio parere evolvono lungo due assi apparentemente divergenti: la persona e la tecnologia, la bellezza ed il dato. Da un lato abbiamo a disposizione la tecnologia, un qualcosa di apparentemente freddo, privo di coinvolgimento emotivo, ma imprescindibile in un building contemporaneo. Dall'altro sentiamo l’esigenza sempre più forte di spazi accoglienti e caldi, che ci facciano esprimere il nostro meglio anche sotto il profilo emotivo e che ci facciano vivere una esperienza emotivamente soddisfacente e coinvolgente. Gli spazi che integrano tecnologia e bellezza, funzionalità e calore, futuro e senso di appartenenza sono gli spazi in cui chi si occupa di facility deve far vivere le persone. In azienda, in una attività ricettiva, in un retail, in una smart city.
La nostra sfida attuale a mio avviso è quindi un approccio evoluto che ci impone di digitalizzare i processi, concorrere all'aumento del livello tecnologico in azienda, sapere aggregare e leggere i dati traendone informazioni utili, il tutto senza mai scordare che il nostro lavoro vede l’esperienza della persona (con le sue esigenze ed emozioni) al centro di ogni scelta